I l 3 dicembre 2024, Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare, è stato assassinato a New York. Il principale sospettato è Luigi Mangione, 26 anni, ex studente dell’Università della Pennsylvania. Mangione è stato arrestato ieri in Pennsylvania, in possesso di una pistola non registrata e documenti falsi. Durante l’arresto, è stato trovato un manifesto critico nei confronti dell’industria sanitaria statunitense, con toni simili a quelli del “Manifesto di Unabomber” di Ted Kaczynski.
Un account Goodreads, presumibilmente associato a Mangione, mostra una recensione a quattro stelle del manifesto di Kaczynski, con citazioni che riflettono le sue idee anti-establishment. Inoltre, Mangione ha espresso online opinioni contro il capitalismo e la tecnologia, mostrando ammirazione per “pensatori” come Kaczynski.
Nonostante la copertura mediatica abbia sottolineato il legame tra Mangione e le idee di Kaczynski, al momento non ci sono prove dirette che il manifesto trovato in suo possesso sia una copia o una rielaborazione del celebre testo di Unabomber. Tuttavia, il linguaggio e i temi trattati suggeriscono una forte ispirazione.
Le autorità stanno indagando per comprendere i motivi dell’omicidio. Una pista emergente è che le convinzioni radicali di Mangione possano aver alimentato il suo gesto. Tuttavia, al momento non vi è alcuna conferma di un “like” o di un’interazione diretta con il manifesto di Kaczynski oltre alla recensione online.
L’arresto di Mangione e il ritrovamento dei suoi scritti hanno sollevato interrogativi più ampi: in che misura le idee estremiste possono influenzare le azioni violente? E quali sono i confini tra la libertà di espressione e l’incitazione al crimine?

Questo caso riporta in primo piano il dibattito sull’eredità di Kaczynski e sul pericolo delle ideologie radicali. Sebbene il “Manifesto di Unabomber” sia stato ampiamente condannato per il suo contesto violento, alcune delle sue critiche alla tecnologia e alla società moderna continuano ad attrarre seguaci, soprattutto in una fase storica di crescenti disuguaglianze e insicurezze globali.
Il “Manifesto di Unabomber”, ufficialmente intitolato “La società industriale e il suo futuro”, è un lungo scritto di Ted Kaczynski, pubblicato nel 1995. Esso denuncia i pericoli della tecnologia moderna e il suo impatto distruttivo sulla libertà individuale e sull’ambiente. Kaczynski sostiene che la società industriale ha alienato l’uomo dalla natura, limitando la sua autonomia e imponendo un controllo crescente sulla vita quotidiana.
Propone una rivoluzione contro il sistema tecnologico, ritenendolo incompatibile con la vera libertà umana. Critica anche i movimenti ambientalisti e sociali per il loro approccio riformista, giudicato inefficace. Il manifesto enfatizza l’importanza di ritornare a una vita più semplice, decentralizzata e vicina alla natura, ma giustifica mezzi estremi per raggiungere questo obiettivo. Le sue teorie hanno alimentato dibattiti su tecnologia e società, sebbene siano state ampiamente condannate per il contesto violento in cui sono state presentate.
Ted Kaczynski, noto come Unabomber, è stato accusato di una serie di attentati con ordigni esplosivi tra il 1978 e il 1995, che hanno provocato tre morti e 23 feriti. Nel 1996, Kaczynski è stato arrestato e successivamente condannato per tutti gli omicidi e gli attentati a cui è stato collegato.
Ha evitato la pena di morte accettando un accordo di patteggiamento che prevedeva l’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. Kaczynski ha trascorso la maggior parte della sua detenzione nel penitenziario di massima sicurezza ADX Florence, in Colorado, noto per ospitare alcuni dei criminali più pericolosi degli Stati Uniti.
Nel giugno 2023 è morto all’età di 81 anni, mentre era detenuto in un ospedale penitenziario federale, dove era stato trasferito per problemi di salute.


